Giornata Mondiale della foresta pluviale

Giornata Mondiale della foresta pluviale

La Giornata Mondiale della Foresta Pluviale, o World Rainforest Day, è un appuntamento che ogni anno ci ricorda quanto siano vitali le foreste pluviali per la sopravvivenza del nostro pianeta e quanto sia fragile il loro equilibrio sotto la pressione delle attività umane. Il 22 giugno, da quando nel 2017 il movimento internazionale Rainforest Partnership ha istituito questa ricorrenza, si celebra una delle più straordinarie meraviglie naturali della Terra. Le foreste pluviali tropicali sono autentici polmoni verdi, che ci forniscono circa il 20% dell’ossigeno che respiriamo e custodiscono oltre la metà di tutte le specie animali e vegetali esistenti. Ospitano micromondi di biodiversità che sfuggono ancora in larga parte alla conoscenza scientifica e regolano i complessi cicli climatici globali. Eppure, ogni minuto, perdiamo l’equivalente di circa 40 campi da calcio di foresta pluviale, inghiottiti da motoseghe, incendi dolosi, pratiche agricole insostenibili e un’avidità economica che guarda solo al breve termine.

Molti pensano subito agli alberi quando si parla di foreste pluviali. Certo, sono gli alberi — maestosi, altissimi, talvolta secolari — a dar forma a questi ecosistemi. Tuttavia, le foreste pluviali sono ben più di un insieme di alberi: sono una fitta trama di relazioni simbiotiche tra piante, funghi, insetti, mammiferi, uccelli, rettili, batteri e microorganismi che vivono nel suolo o nell’aria umida. La loro complessità è tale che, secondo alcune stime, un solo ettaro di foresta pluviale può ospitare più specie viventi di quante se ne trovino in intere nazioni temperate. Questa straordinaria biodiversità non è soltanto un patrimonio estetico o scientifico: è la base della nostra stessa salute. Dalle foreste pluviali provengono principi attivi di migliaia di farmaci, inclusi trattamenti contro il cancro, antibiotici, antivirali e cure tradizionali che nutrono le medicine di decine di popoli indigeni. Distruggere queste foreste significa non solo eliminare specie prima ancora di conoscerle, ma anche privarci di potenziali cure per le malattie del futuro.

La Giornata Mondiale della Foresta Pluviale vuole dunque essere un momento di consapevolezza globale, ma anche di azione concreta. Non si tratta di una festa simbolica: è una chiamata alla responsabilità collettiva, perché le minacce sono reali e urgenti. Il disboscamento incontrollato, legato a industrie come quella del legname e dell’olio di palma, è ben noto, ma meno si sa del peso devastante che ha la produzione di carne bovina, in particolare in Amazzonia. Circa 2,71 milioni di ettari di foresta vengono distrutti ogni anno in America Latina, specialmente in Brasile, per fare spazio a pascoli destinati agli allevamenti. È un dato scioccante che ridimensiona molte narrazioni: non sono le seghe dei taglialegna la causa principale della deforestazione tropicale, ma i bovini e la filiera industriale che ruota intorno alla carne.

Non è solo un problema di paesaggio o di perdita di habitat per animali esotici: la deforestazione tropicale contribuisce per circa il 15% delle emissioni globali di CO2, più di tutte le auto statunitensi e cinesi messe insieme. Tagliare le foreste significa rilasciare nell’atmosfera enormi quantità di carbonio stoccato nel legno e nel suolo, aggravando il cambiamento climatico che, a sua volta, destabilizza ulteriormente questi ecosistemi, creando un circolo vizioso di devastazione. Per questo si parla spesso delle foreste come di “pozzi di carbonio”: lasciarle intatte è una delle strategie naturali più efficaci e a basso costo per contrastare il riscaldamento globale.

La Giornata Mondiale della Foresta Pluviale non nasce solo per allarmare, ma per offrire anche prospettive di soluzione. Secondo numerosi studi, proteggere e ripristinare le foreste potrebbe invertire fino a un terzo delle emissioni globali in tempi relativamente brevi. Le “soluzioni climatiche naturali” sono infatti strumenti potenti e accessibili, che richiedono solo la volontà politica e la partecipazione dei cittadini. Un ettaro di foresta salvata o rigenerata è un piccolo miracolo che si rinnova ogni giorno: filtra acqua piovana, rinfresca il clima locale, favorisce il ritorno delle specie autoctone, cattura CO2. È per questo che Rainforest Partnership e le organizzazioni simili promuovono progetti di conservazione che coinvolgono direttamente le comunità indigene, custodi ancestrali delle foreste, capaci di difenderle meglio di chiunque altro.

Ma cosa possiamo fare noi, nella nostra vita quotidiana? La Giornata Mondiale della Foresta Pluviale serve anche a ricordarci che ognuno di noi ha un piccolo potere. Non è un potere simbolico, ma reale. Possiamo cominciare dall’informarci: capire quali sono le foreste pluviali del mondo, perché sono così importanti e perché sono in pericolo. Possiamo fare scelte alimentari più consapevoli, riducendo il consumo di carne bovina e privilegiando diete a base vegetale. Possiamo donare a chi ogni giorno lotta sul campo per proteggere questi luoghi magici, sostenere campagne di riforestazione o di acquisto di terre da destinare a parco protetto. Possiamo scegliere prodotti certificati provenienti da foreste gestite in modo sostenibile, e spostare i nostri investimenti verso aziende che dimostrano trasparenza ambientale. Persino i nostri viaggi e il nostro voto politico possono avere un impatto: sostenere leader e politiche impegnate per la salvaguardia della biodiversità è probabilmente una delle azioni più potenti che possiamo compiere.

C’è poi il valore della diffusione: raccontare, condividere informazioni, stimolare discussioni, creare una cultura del rispetto per le foreste. Non dobbiamo sottovalutare l’effetto domino delle idee. Una persona informata che racconta la storia delle foreste pluviali a dieci amici, di cui magari due cambieranno a loro volta le proprie scelte di consumo, genera un impatto potenzialmente enorme. I social network, le scuole, i luoghi di lavoro possono diventare spazi per moltiplicare la consapevolezza. Così la Giornata Mondiale della Foresta Pluviale diventa davvero un movimento, che non si esaurisce in ventiquattro ore ma continua a produrre effetti tutto l’anno.

Non possiamo dimenticare che le foreste pluviali sono anche la casa di milioni di persone. Circa 370 milioni di individui, appartenenti a più di 5.000 popoli indigeni, vivono in o vicino a queste foreste e ne dipendono per cibo, acqua, medicine e identità culturale. La distruzione delle foreste è quindi anche un dramma umano, fatto di comunità sfollate, lingue che scompaiono, tradizioni millenarie che si spezzano. Rispettare le foreste significa inevitabilmente rispettare i popoli che le abitano, riconoscendo i loro diritti territoriali e ascoltando la loro voce.

La Giornata Mondiale della Foresta Pluviale ci offre l’opportunità di riflettere su un paradosso: le foreste pluviali sono lontane dalla maggior parte di noi, ma al tempo stesso ci toccano intimamente. Senza di loro, il clima del pianeta sarebbe ostile, le piogge si ridurrebbero, la fertilità dei suoli calerebbe, le nostre stesse città diventerebbero più calde e meno vivibili. In un’epoca in cui ci sentiamo costantemente bombardati da cattive notizie ambientali, sapere che esiste una giornata per celebrare e proteggere queste foreste è un segnale di speranza. Significa che l’umanità non ha ancora del tutto voltato le spalle alla sua casa verde. Significa che possiamo scegliere di cambiare rotta.

Il futuro delle foreste pluviali dipende dalle scelte collettive, ma anche da milioni di piccole decisioni individuali. E ogni 22 giugno possiamo rinnovare l’impegno: con una firma, con una donazione, con una rinuncia consapevole a un prodotto che contribuisce alla deforestazione. Possiamo farlo per il pianeta, certo, ma anche per noi stessi, per i nostri figli, per tutti gli esseri viventi che abitano questi mondi umidi e pulsanti di vita. Perché la verità più semplice e al tempo stesso più sconvolgente è questa: senza foreste pluviali, noi non esisteremmo.

 

Leggi anche ...

Image
google review  spazio google review
rss  spazio telegram canale1
Image
logo S&P w
logo econsulting w
logo magazine
bancheefinanza
logo inicorbaf art
logo blotix
Borbone Napoli
Image

logo econsulting w spazio magazine logo footer spazio bancheefinanza spazio logo blotix

spazio spazio google review mini spazio google review mini spazio telegram canale1 spazio rss

 

Image

spazio logo econsulting w spazio magazine logo footer spazio bancheefinanza

logo blotix spazio spazio Borbone Napoli
telegram canale1


spazio

rss spazio google review mini spazio google review mini